domenica 26 aprile 2015

Premio Alberoandronico - 3.4.2015 Campidoglio


Da CROTONEINFORMA.IT


ARTE E CULTURA / Angela Caccia conquista il Premio Alberoandronico

Quarto posto per la silloge "Gli occhi puntati ad est e il fiato corto" della poetessa cutrese

Martedì 07 Aprile 2015 - 15:0

“Poesia intimista che libera energia costruttiva e catartica. Un notturno alla Chopin”: così, il critico e poeta Vincenzo D’Alessio descrive il trionfo dell’espressione di emozioni contrastanti in “Gli occhi puntati ad est e il fiato corto”, silloge inedita di Angela Caccia.
Secondo posto al Premio Internazionale “G. De Scalzo” di Sestri Levante, terzo al Premio Hombres di Lettopalena, e nel venerdì della Passione di Cristo, per la raccolta della poetessa cutrese è giunto il quarto posto all’ ottava edizione del Premio “Alberoandronico”, offrendo così un’occasione di resurrezione culturale per la città pitagorica in un prestigioso contesto internazionale.

“Un evento intergenerazionale e globale: vincitori dagli 11 ai 102 anni, dal quartiere agli Stati Uniti” ha dichiarato il presidente dell’associazione capitolina, Salvatore Fruscione,  che tra circa mille opere pervenute da ogni angolo del mondo, nella Sala Protomoteca in Campidoglio, con una giuria composta da giornalisti, docenti e critici letterari, ha apprezzato e premiato l’opera della Caccia.

Il potere purificatorio dei versi della silloge, divisa in cinque parti, ognuna delle quali preceduta da una breve prosa che introduce il tema delle liriche,  ha incantato D’Alessio che  sostiene fermamente quanto “ascoltare i versi che la compongono, lasciarsi andare al metronomo del mare, alla chiarità del suo fondale, riuscire ad impadronirsi della musicalità che domina le strofe, il verso breve, è sospendersi dal quotidiano” .

Gioie e sconfitte, presente e memoria si rincorrono in un crescendo di  pathos che si insinua nei solchi dell’anima, pervadendo l’esistenza: “Ma chi scrive, in fondo, ha solo sé come scandaglio, sé da proporre, in ricchezza e povertà” confessa la Caccia nella “ Sezione Quarta : La Fede che scava ” della raccolta che a breve sarà pubblicata a cura della casa editrice Fara di Alessandro Ramberti, rivelando la volontà di instaurare un dialogo con il lettore, fondato sulla condivisione delle sfumature dei rispettivi vissuti, del sentimento per la propria amata terra. 

Gabriella Cantafio